Da bambini avevamo paura del buio, cercavamo i nostri genitori o i nostri fratelli per avere una compagnia o un sostegno per confrontarci con quell’oscurità che tutto nasconde alla nostra vista. E’ così che nasce il bisogno della luce. Candele, lampade ad olio o moderni faretti a led, non fa differenza, cerchiamo in ogni modo di sfuggire a quell’oscurità che ci spaventa, che muove qualcosa di antico, qualcosa di terribile che sembra essere sempre in agguato, pronto ad assalirci alla prima distrazione, appena l’occhio non può vedere. L’idea che la notte sia buia permea il nostro immaginario mentre noi la combattiamo in tutti i modi cercando di illuminare ciò che ci circonda.
Ma di cosa abbiamo così paura? Cos’è quell’essere così forte e violento che si nasconde nell’ombra?
Cosa possiamo trovare in una stanza buia nella nostra solitudine se non noi stessi?
Io credo che sia proprio quella la nostra più grande paura. Il mostro terribile in agguato nell’ombra è ciò che noi siamo, ciò che noi siamo e rifiutiamo di essere. Mettiamo in atto un’eterna fuga da quella parte noi che rifiutiamo e che in funzione di quel rifiuto diventa sempre più forte e aggressiva.
Ma cosa succede se smettiamo di scappare? Se smettiamo di combattere, se resistiamo alla tentazione di mitigare il disagio cercando una fonte di luce?
A poco a poco i nostri occhi si abituano e ci accorgiamo che la luce è sempre stata presente, che il buio non era assoluto. Uscendo nella notte scopriamo che il buio non è poi così scuro. Ci accorgiamo che ci sono delle stelle in lontananza che emettono una fievole e meravigliosa luce e a volte, se siamo fortunati, brilla in cielo una splendida luna piena che illumina il nostro cammino. Questo spettacolo è sempre presente nel buio delle nostre vite ma non riusciamo a vederlo perché le luci della città oscurano ogni cosa. E’ così che si scopre che non c’è niente che ci fa sprofondare nell’oscurità come una luce artificiale usata per combattere quel buio, tutto intorno diventa più nero ed impenetrabile. Quando passeggio nella notte lungo strade di campagna l’unica luce che trovo è quella della luna e delle stelle. E’ una luce tenue che riesce comunque a guidare i miei passi, è una luce sempre presente nel buio.
Illuminato ma non abbagliato da quella delicata fluorescenza sento acuirsi i miei sensi tra il sogno e la realtà. Arrivano a me gli odori ed i suoni della Natura che la forte luce dei lampioni sopprime irrimediabilmente.
Odore di lavanda, fresco e rassicurante. Il dolce odore dell’acacia. Il profumo delle mandorle, delle noci o della calda cannella. Il fruscio del vento tra le foglie, il respiro degli alberi che ospitano il concerto dei grilli. E’ tutto questo che si trova nel buio, nell’abbandonarci al buio troviamo la bellezza di una realtà che si nasconde colpita dalla luce del sole.
E’ per questo che non dobbiamo temere la nostra ombra, perché abbandonandoci in una calma e distratta osservazione di Essa possiamo trovare bellezze non sospette. Odori, sapori e ricordi che ci rendono ciò che siamo.
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