Mi sono imbattuta quasi “casualmente” nell’Ortho-Bionomy® nel 2012, in occasione di un open day dedicato a varie discipline e tecniche olistiche. In quell’occasione ho incontrato Ivan Pisani ed ho fatto la mia prima esperienza del trattamento: la cosa che mi ha colpita maggiormente, rispetto a tante altri trattamenti e massaggi sperimentati nel tempo, è stata la delicatezza del tocco, la gioia che Ivan mi trasmetteva, la cura, l’ascolto, la presenza che metteva durante la seduta e lo stato di benessere che da subito ho percepito in tutta me stessa.
E’ stato un incontro speciale.

L’OB non lascia indifferenti, ti tocca nel profondo, pian piano quel semino che lascia dentro di te cresce, si sviluppa e in qualche modo, se ti lasci andare e permetti che le cose accadano, ti rende più consapevole, ti trasforma, ti rende più libero, ti porta al centro di te stesso.
E così da quel giorno non ho più mollato l’OB e di tanto in tanto, quando ne ne sento il bisogno, la necessità, ritorno da Ivan per una trattamento. Ogni volta esco dal suo studio in uno stato di leggerezza e di libertà. Ivan sa trasmettere gioia ed amorevolezza, con un tocco delicato ma efficace aiuta la mia consapevolezza ad emergere, così come le dinamiche energetiche o emozionali del mio vissuto, ed il cambiamento, spesso, è quasi immediato e continua nei giorni successivi.

Mi sono quindi appassionata a questa modalità di prendersi cura delle persone, finché nell’estate 2016, Ivan mi chiama al telefono per darmi la bella notizia che stava per partire nelle Marche un nuovo primo anno di formazione OB, e mi propone di iniziare questo percorso. Mi sono sentita subito attratta dalla proposta perché sentivo una grande curiosità di approfondire quella disciplina olistica che avevo positivamente provato “sulla mia pelle”, ma al tempo stesso temevo di non farcela per i miei impegni lavorativi ed extra lavorativi, e di non esserne all’altezza perché sentivo che rappresentava molto di più di una tecnica o di un approccio terapeutico… mi sarei probabilmente dovuta mettere davvero in discussione.

Alla fine, dopo qualche giorno di riflessione, ho preso una decisione di cui ringrazio anche me stessa, ed ho deciso di entrare in questo mondo incredibile che ora sto percorrendo con entusiasmo.

Attraverso questa scuola mi si è aperto un mondo… le incredibili e meravigliose possibilità del nostro corpo di cui non ero a conoscenza: l’elasticità delle ossa, la sensibilità emotiva del muscolo psoas, i movimenti energetici presenti, i loop o circuiti ricorrenti o ripetitivi che a volte si creano nelle varie parti del corpo, il fascino del cranio e del sistema viscerale, il funzionamento del sistema nervoso, cosa succede quando viviamo uno shock o un trauma, le attivazioni del sistema simpatico e parasimpatico, le possibilità di risoluzione dei traumi, gli schemi mentali che attiviamo per sopravvivere e di cui non siamo nemmeno consapevoli, la consistenza ed i movimenti dell’aura ecc.

Attraverso il corso, che si svolge in 6 – 7 weekend annuali, oltre ad un residenziale di approfondimento estivo, in cui si sperimenta maggiormente anche la vita di gruppo, la socialità, l’aggregazione, si comprendono importanti “lezioni di vita”, tra cui mi piace evidenziare le seguenti:

Fluire come l’acqua: non andare in attrito e non entrare in contrasto con la tensione, con le persone, le situazioni, i problemi ma preferire sempre la via dell’ascolto, della presenza, dell’accoglienza, del “fare senza fare”, aspettando il momento giusto. Quando molliamo la presa, se non ci irrigidiamo nelle nostre posizioni o nella nostra volontà di intervenire o volere una cosa a tutti i costi, ma ci lasciamo andare, ci lasciamo fluire e lasciamo che le cose accadano, allora possiamo davvero essere testimoni di grandi cambiamenti.

Essere/sentirsi liberi: prendere atto e riconoscere la condizione del corpo, i nostri schemi ripetitivi che ci stringono come lacci talvolta soffocandoci, stimolare i meccanismi naturali di auto-correzione già presenti nel corpo in modo che possano funzionare nuovamente, favorendo lo spazio, alleggerendo.

Fermarsi, fare una pausa, lasciare spazio: l’importanza della pausa, che non è un “vuoto” privo di significato, ma al contrario è un ascoltare l’altro, un ascoltarsi, è un dialogo silenzioso con l’altro e con se stessi, è un restare presenti, collegati, ma lasciando che l’organismo accolga e recepisca l’informazione o input dati con i propri tempi.

Il bello della scuola di formazione OB è che tutto viene insegnato e trasmesso in modo piacevole, giocoso e divertendosi. Sì perché oltre alla teoria e alla pratica dei trattamenti, studio delle manovre e dei principi, vengono proposti giochi, raccontate storie, proposte riflessioni attraverso la lettura di libri o visione di film o frutto del lavoro introspettivo degli insegnanti. Il tutto finalizzato a renderci più consapevoli, più liberi, più fluidi, più empatici, più amorevoli, in primis come individui e poi come operatori.

La formazione OB è un vero e proprio viaggio esistenziale!

Particolarità di questo percorso formativo, il fattore che lo rende ancor più affascinante, è che seppur il programma di studi sia pre-definito, i contenuti, le modalità di insegnamento, le singole tecniche evolvono continuamente in quanto sono gli insegnanti e gli orthobionomisti a condividere e mettere a frutto quello che si manifesta durante le sessioni fatte con i propri clienti. E poi ogni gruppo di studenti è diverso, porta le proprie esperienze personali, la propria energia, il proprio grado di curiosità e di consapevolezza. Pertanto, i neo diplomati, così come gli operatori, che desiderino ripetere alcuni corsi o approfondire la tecnica attraverso seminari mirati, hanno sempre l’opportunità di imparare cose nuove o con un approccio differente.

Insomma non ci si annoia mai proprio perché l’Ortho-Bionomy®, come la vita stessa, è in continua trasformazione.
Aggiungo che, sin dal primo anno di corso, mi si è subito palesata la consapevolezza che il gruppo è prezioso, i compagni di corso sono anime in cammino, in ricerca come me, sono sostegno e forza; il dialogo e la condivisione sono strumenti molto importanti.

Come se già non lo sapessi, durante questo percorso si è fatta ancora più evidente la bellezza del vivere in gruppo, in una collettività che condivide obiettivi, valori, difficoltà, sofferenze, contrasti, risoluzioni ed affetti, arricchendosi vicendevolmente e trasformandosi in una vera e propria “famiglia” o, se vogliamo, come il corpo umano che è un grande sistema di relazioni e di connessioni dove tutti i vari sottosistemi o apparati sono in interazione tra loro per produrre la vita. E non manca l’opportunità che nascano amicizie davvero vere e profonde!

 

Che dire degli insegnanti di Ortho-Bionomy®? Sono davvero speciali!!!
Ivan è un insegnante molto preparato e professionale, appassionato del proprio lavoro, di quello che fa e che trasmette, ha grande capacità di ascolto e di gestione dei gruppi; è un’ottima guida alla ricerca interiore, è di grande stimolo nel porsi domande, riflettere, mettersi in discussione. E’ una persona creativa, giocosa, amorevole e generosa, ed è capace di trasmettere i propri talenti in tutto quello che fa.
Grazie!

Silvia Berluti

 

SILVIA BERLUTI riceve:
  • a Marina di Montemarciano (AN)
  • presso lo Studio Gyrotonic® – Villa Cipolloni (Via Filzi, 9 – Ancona, Quartiere Adriatico) dove tiene anche lezioni individuali di Hatha e Raja Yoga, yoga viso e yoga per il benessere della donna
  • Spazio Ohana di Senigallia dove insegna  yoga.