La ricerca della perfezione

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Se qualcuno me lo chiedesse io direi che la dieta migliore è quella vegetariana, ciò nonostante di tanto in tanto mi capita di mangiare carne, pesce o latticini. Vedete, ci sono molte teorie sull’alimentazione, tutte giuste sulla base del punto di vista da cui sono state create, alcalinizzante, senza muco, vegana, vegetariana, iperproteica, macrobiotica, senza glutine ecc…

Spesso, ma non sempre, alla base di ogni nuovo movimento c’è l’idea di creare qualcosa di perfetto. Questo lo troviamo non solo nelle diete ma anche in alcuni movimenti spirituali o nella medicina moderna. La ricerca dell’immortalità, tipica dell’uomo moderno, ha molto a che fare con la ricerca della perfezione, difatti ciò che è perfetto è inevitabilmente anche eterno.

Da un punto di osservazione più ampio però l’idea che la perfezione renda immortali può sembrare strana dato che non può esserci vita senza morte. Che sia di un fiore nel diventare frutto o di una preda che diventa cibo, la morte è una fase fondamentale di un ciclo che sostiene la vita. Possiamo davvero dire che “morte” sia il contrario di “vita”? Lascio a voi la risposta di questo quesito dato che non è ciò di cui ho intenzione di parlare. Mi chiedo spesso quale sia la fonte dei poteri che all’uomo vengono concessi e se ci sono più fonti dalle quali attingere.

Oggi sento di dire che la fonte è una sola, si manifesta attraverso dei canali ma ciò che manifesta, come fosse una luce, cambia in base al filtro che deve attraversare. Più sarà spesso e meno sarà visibile la luce originale, anche a parità di spessore la sua manifestazione potrà cambiare in base al colore che attraversa. Essere senza filtri è una qualità rara che a volte possiamo assaggiare per qualche attimo quando viviamo delle folgorazioni, magari davanti a meravigliosi spettacoli della natura. Se quindi la fonte è la stessa, quello che noi vediamo manifestare da chi incontriamo non è altro che la medesima luce che passa attraverso un filtro diverso da tutti gli altri. Una cosa da non dimenticare però è che un filtro non è mai monodirezionale, quindi mentre qualcosa si manifesta attraverso il nostro filtro anche ciò che noi vediamo viene modificato in base ad esso dandoci così una visione quanto meno imperfetta della realtà effettiva. Di fatto privi di schermature saremmo in grado di vedere la reale natura delle azioni altrui pur non essendo immagine reale della fonte. Lo stesso proiettore può farci vedere tanti film diversi che trasmetteranno emozioni diverse alle persone in sala in base al loro stato d’animo.

La solita lezione emerge da questo discorso a tratti un po’ contorto che si è prodotto… Tutto cambia in base a noi, a cosa siamo e cosa proviamo nel nostro profondo, luogo in cui la falsità non ha motivo di essere. La ricerca della perfezione è un paradosso, dovremo cercare in lungo e in largo fino a che non ci accorgeremo che la realtà è proprio li a portata di mano.

Voi che ne dite? Un abbraccio

Ivan

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