Da quanto tempo non salite su un ciliegio per farvi una scorpacciata di dolcissimi frutti, o per riempire un cesto da condividere tra amici o in famiglia? Io ho la fortuna di essere tutti gli anni invitato da mia zia a raccogliere tutte le ciliegie che voglio da un grande albero più vecchio di me che ne è sempre carico nel mese di maggio. Tutti gli anni il solito pensiero mi sale alla mente e stavolta ho deciso di condividerlo con tutti voi.
Vedo nella raccolta delle ciliegie la rappresentazione del cammino spirituale dell’uomo. Da bambini le raccogliamo da terra o dai rami bassi, avventurarci in arrampicata tra i rami va al di là delle nostre forze e quindi mangiamo tutte quelle che riusciamo a raggiungere. Quando si è bambini è come se la luce del sole fosse più forte e quindi si fa fatica anche a vedere quelle che stanno in alto, fuori dalla nostra portata. Forse non le guardiamo affatto proprio perché comunque non le potremmo avere. A livello spirituale questa è la fase in cui raccogliamo informazioni da ciò che abbiamo intorno senza nemmeno immaginare che possa esserci altro.
Il tempo passa e diventiamo più grandi e cresce la consapevolezza del nostro corpo accompagnata spesso dalla volontà di superare i limiti imposti dagli adulti. E’ così che di nascosto ci arrampichiamo e scopriamo un nuovo mondo, ricco di possibilità. Tanti rami da cui attingere, alcuni più a portata di mano, altri meno. Tante strade si aprono davanti a noi, il contatto col mondo ci porta a dover scegliere da che parte andare e quali esperienze fare per prime. La cosa più importante che avviene però è che presto o tardi ci accorgiamo che le ciliegie più rosse sono quelle appese ai rami più alti che sono maggiormente esposti al sole. Qualcuno ha paura di raggiungerle dato che salendo i rami diventano sottili e più fragili, mentre altri sono disposti a tutto per raccogliere quelle preziose specialità tanto che non di rado cadono da un ramo che si spezza rompendosi una gamba o peggio perdendo la vita.
E’ così che, ad un certo punto della nostra vita, ci troviamo a leggere e sentire storie di uomini illuminati che attraverso un tortuoso cammino hanno raggiunto la meta ultima realizzandosi. Qualcuno di noi li vede come creature speciali che compiono azioni fuori dalle loro possibilità, essi dimenticano queste storie o si limitano a fare di questi uomini l’oggetto della loro venerazione; altri presi dall’entusiasmo vorrebbero diventare come i loro idoli in un balzo rischiando di diventare quanto di più lontano si possa immaginare da loro, delle squallide imitazioni mal riuscite. Visti dal di fuori questi ultimi daranno l’impressione di essere giunti vicini all’illuminazione ma è tutt’altro che così perché in realtà saranno vittime della loro volontà di identificarsi in qualcosa che non gli appartiene a pieno.
Se qualcuno ha paura di arrampicarsi su un albero un giorno potrebbe trovare il coraggio ma se uno sprovveduto cade il rischio è che non possa più risalire! Nonostante tutto percorrere il proprio cammino spirituale, come anche raccogliere le ciliegie è semplice… se non rimaniamo accecati dal voler raggiungere una metà, al momento, al di là delle nostre possibilità. Bisogna salire sull’albero, prendere confidenza con i suoi rami e sviluppare una fiducia reciproca, i nostri piedi diventeranno così sempre più leggeri nel passare di ramo in ramo e qualche volta quando meno ce l’aspettiamo vedremo cadere dall’alto qualche ciliegia e potremo gustarla senza salire troppo in alto, senza correre rischi. Possiamo chiamarlo un dono del cielo.
Dicendo non correre rischi non intendo dire non andare mai al di là dei rami su cui ci sentiamo assolutamente sicuri,al contrario è spingersi in avanti su rami che ci portano ad utilizzare tutte le nostre risorse per reggerci ma senza superare quel sottile confine tra ciò che è e ciò che non è il momento di fare. Se avremo pazienza e dedizione impareremo ad ascoltare l’albero e sarà lui a dirci quando è tempo di salire e quando è invece tempo di fermarsi a guardare. Auguro tante dolci, grandi, rosse ciliegie a tutti!
Comments
No Comments